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La Nuova Leadership con il Team Coaching

Team Coaching Aziendale

Il Coaching è il Nuovo Stile di Successo nel Management

A chi non è capitato di ascoltare racconti di situazioni nelle quali un manager trovandosi in una posizione di leadership sia diventato in un “capo” sgradevolissimo e cioè la brutta copia del peggiore dei leader?

La forza del coaching può trasformare un qualsiasi “capo” in vero “leader” con tutti i vantaggi che ne conseguono.

Passando in rassegna i diversi stili di management tradizionale in funzione del comportamento adottato dal manager (imprenditore o responsabile di progetto che sia), possiamo individuare quattro diversi approcci. Questi 4 diversi stili di management sono variamente utilizzati dai manager per gestire le persone e le risorse e raggiungere gli obiettivi del progetto di cui si occupano:
1. comandare
2. persuadere
3. confrontarsi
4. abdicare

Il coaching invece si pone su un piano completamente diverso. Parte da un nuovo punto di vista. Considera un obiettivo ancor più grande del successo del singolo progetto in sé.

Il coaching si concentra sulla liberazione delle potenzialità di ogni persona in modo che riesca a rendere al massimo delle proprie potenzialità.

Il coaching in questo modo riesce a combinare tra loro i vantaggi offerti da tutti i precedenti approcci, neutralizzando però i rischi che ciascuno di esso inevitabilmente comporta.

Per sfruttare le grandi potenzialità del Team Coaching Aziendale ci vogliono strategie nuove che diano spazio a questo nuovo paradigma.

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Continua a leggere questo articolo per comprendere meglio le virtù del manager coach e le maggiori potenzialità di successo che ha nel trasformarsi in leader nella gestione di qualsiasi progetto aziendale.

Il Coaching come Stile di Management

Intraprendere la strada del coaching come stile di management prevede un percorso inizialmente impegnativo per il manager coach, ma le ricompense e i risultati che si possono ottenere valgono tutti gli sforzi profusi.

Il manager coach conquisterà con pazienza e soddisfazione la leadership, mettendo in gioco empatia e sincero interesse verso gli altri.

La pratica del coaching richiede di esprimere alcune importanti qualità personali quali empatia, integrità, imparzialità, e di dimostrare, nella maggior parte dei casi, la volontà di impegnarsi ad adottare nei confronti dei collaboratori un approccio comportamentale nuovo e diverso dal precedente.

Nel trovare un proprio nuovo stile personale di management ispirato ai principi del coaching un manager dovrà prepararsi anche, almeno all’inizio, a dover fare i conti con una certa resistenza da parte di qualche collaboratore, allarmato e sospettoso nei confronti di ogni scostamento dalle forme del management tradizionale. Alcuni collaboratori potranno infatti mostrarsi sospettosi e diffidenti verso il nuovo tipo di responsabilità individuale implicita in un management che applichi i principi del coaching. Si tratta in ogni caso di situazioni prevedibili e facilmente gestibili e superabili. In altri casi, i collaboratori potrebbero essere estremamente soddisfatti di sentirsi maggiormente partecipi e responsabilizzati o di vedere nel proprio nuovo manager coach un rinnovato entusiasmo e una nuova energia che possano guidarli verso mete più stimolanti.

 

Gli Effetti del Coaching nella Pratica Manageriale

Rispondendo alle domande che il manager coach pone sulla base delle tecniche del coaching, i collaboratori/ dipendenti acquistano piena consapevolezza circa tutti gli aspetti del lavoro da svolgere e delle necessarie azioni da intraprendere.
Questo momento di grande chiarezza fa loro percepire come a portata di mano la buona riuscita del lavoro, inducendoli a scegliere liberamente di assumersi la quota di responsabilità di loro competenza.

Ascoltando le risposte che vengono date alle domande, il manager, dal canto suo, acquisisce una maggior coscienza non soltanto del piano di azione, ma anche del percorso mentale che lo ha determinato. In questo modo può disporre di informazioni molto più esaurienti di quelle che avrebbe ottenuto comunicando semplicemente ai collaboratori ciò che avrebbero dovuto fare, e inoltre detiene un maggiore controllo sugli eventi.

Poiché in questo tipo d’interazione il dialogo e il controllo sono di tipo collaborativo, nei momenti in cui il manager è assente non si registra tra i membri del team (collaboratori/dipendenti) alcuna variazione di comportamento.

La tecnica del coaching offre dunque al manager un controllo effettivo e non illusorio e investe i dipendenti di responsabilità reali, non solo formali.  Ciò si traduce nel massimo grado di controllo da parte del manager e allo stesso tempo il più alto grado di autonomia da parte del collaboratore.

 

Il Coaching per Sviluppare la Leadership del Manager

In un mondo in cui la relazione ha un ruolo centrale, un leader deve essere empatico, ottimo comunicatore, attento ai dettagli e sinceramente interessato agli altri.

Oggi gli imprenditori, i manager e più in generale i responsabili di progetti aziendali acquisendo le competenze di coaching possono avere una maggiore influenza e maggiori probabilità di successo nel assumere il ruolo di autentici leader.

Abbracciare i principi del coaching consente ad un responsabile di un team di avere una marcia in più nel guidare e influenzare positivamente le persone con le quali interagisce.

 

Perché le competenze di coaching sono fondamentali per esercitare la leadership?

Per motivare e gestire con profitto i propri collaboratori, un responsabile di progetto, che chiameremo da ora in avanti manager coach , può oggi sfruttare le grandi potenzialità del coaching, puntando su empatia, integrità e imparzialità, adottando un nuovo stile personale che da capo lo trasforma in leader, capace di responsabilizzare, motivare e riconoscere. A vantaggio di tutti, azienda in primis.

Parola d’ordine: collaborazione totale

Affinché la pratica del coaching funzioni al meglio, il rapporto che s’instaura tra il manager coach e il collaboratore (un membro del team/staff come un dipendente, ma anche un allievo/cliente) deve essere innanzitutto di collaborazione totale.

Entrambi devono remare nella stessa direzione, attraverso un’interazione che associ fiducia e certezza a un minimo di sollecitazione.
Il manager coach è una figura ben lontana da quella del capo tradizionale da cui dipendono la busta paga, le eventuali promozioni, un possibile licenziamento e che, per motivare i propri collaboratori, applica la tecnica del bastone e della carota, seppur con una certa dose di buon senso.

Molti dirigenti si trovano spesso a dover intervenire personalmente nell’operatività quotidiana per far sì che il lavoro venga portato a termine nei tempi prestabiliti. Gli stessi ammettono che, proprio per questo, non riescono a dedicare tutto il tempo che vorrebbero ad altre attività rilevanti per l’azienda, come la pianificazione a lungo termine, l’analisi strategica e la propria crescita personale.

Spesso non riescono a dedicare tempo alla crescita del proprio staff, limitandosi a organizzare qualche corso di formazione spot anziché proporre una formazione delle risorse umane continua.
Impartire istruzioni risulta la cosa più facile e veloce, ma è proprio quando il manager applica il coaching con i membri della squadra
(collaboratori/dipendenti) che questi si assumeranno maggiori responsabilità, dandogli la possibilità di non agire in prima persona e ritagliarsi più tempo per le altre attività fondamentali per l’azienda che solo lui/lei può svolgere.

L’attività di sviluppo delle persone e di una cultura aziendale di inclusione, in cui tutti si sentono valorizzati e realizzati, risulta fondamentale con un approccio di questo tipo.

Le 3 dimensioni dell’operatività del Manager Coach

Solitamente, in ambito aziendale, sono tre le dimensioni che caratterizzano l’operatività del manager: il tempo, la qualità e l’apprendimento.

Tutte e tre sono importanti in una certa misura, ma nella realtà quotidiana accade spesso che si crei una gerarchia in virtù della quale il tempo prevale sulla qualità e l’apprendimento viene il più delle volte trascurato.

E allora domandiamoci “qual è il ruolo di un manager”?

Come dovrebbe comportarsi il manager rispetto a queste tre variabili?

È chiaro che in una situazione di crisi il tempo è la variabile dominante: in circostanze del genere è accettabile che il manager agisca in prima persona dando istruzioni precise agli altri. Ma tante volte questa situazione si protrae per troppo tempo trasformandosi in un circolo vizioso da cui si fatica a uscire.

Se l’obiettivo principale è la qualità del lavoro e del risultato, probabilmente sarà possibile ottenere risultati più soddisfacenti elevando il senso di consapevolezza e di responsabilità dei dipendenti/collaboratori attraverso il coaching.

Se la variabile predominante è l’apprendimento e lo sviluppo dei collaboratori, chiaramente il coaching può massimizzare l’apprendimento e la memorizzazione di quanto appreso.

Un manager coach può padroneggiare in maniera efficace ed efficiente queste tre dimensioni che incidono in modo determinante sui risultati economici dell’azienda e, allo stesso tempo, può portare a termine il suo lavoro e dedicarsi alla crescita della sua squadra.

 

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