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Coiaching - The Coaching Way

Cos’è il COACHING e cosa non è

Molti mi chiedono: “Cos’è il Coaching?”

Voglio raccontarvi quindi, tutto quello che il Coaching è e tutto quello che, invece, non è!

Ciao sono Savino Tupputi e da oltre 15 anni mi occupo di Coaching.

Sono un Coach Professionista, oltre che fondatore di The Coaching Way, la scuola di formazione che eroga servizi di coaching per privati e aziende.

Guarda il video per sapere tutto quello che il Coaching è e tutto quello che, invece, non è.

 

TUTTO QUELLO CHE IL COACHING È e NON È

Io amo il Coaching e ho deciso di fare questo video proprio per fare chiarezza su questa metodologia che può rendere migliore la vita delle persone e delle organizzazioni.

 

Oggi, purtroppo, il Coaching è applicato ovunque e l’etichetta Coach viene appiccicata a qualsiasi cosa.

 

Tanto che può capitarti di imbatterti in qualche Coffee Coach o Sensual Coach, tanto per citartene due. Anche la pubblicità, ultimamente, ci ha messo un bel carico sopra con il “Coach dei tuoi capelli”. Non ti nomino il prodotto, ma se l’hai vista, sai di cosa parlo!

Insomma, mettiamo dei paletti a questa attività così importante e che purtroppo, in molti casi, diventa quasi sminuente proprio a causa di questi fenomeni.

Tanto che, da osservatore del tema, alcuni anni fa ho visto diversi consulenti fare la corsa ad aggiungere l’etichetta coach alla propria professione, anche sui propri profili LinkedIn.

Mentre, ultimamente ho visto la rincorsa a tornare indietro, sui propri passi, per togliere l’etichetta coach, ormai quasi svalutante, per rimettere quella del consulente. Sì, perché, il coaching non è consulenza.

Ti dicevo che voglio fare chiarezza sul Coaching.

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COSA IL COACHING NON È

Sento questo bisogno perché si è creata molta confusione intorno al Coaching, confusione generata anche dalla sua rapida diffusione e dal fatto che è pur sempre una disciplina relativamente giovane.

Si inizia a parlare di Coaching negli anni 70’ con Timoty Gallwey…  Clicca qui per approfondire.

Saper cosa non è il Coaching ci aiuterà ad evitare di cadere in molte “trappole”, sia come Coach Professionisti nell’espletamento della professione, sia per chi volesse diventare un Coach Professionista e si trova a scegliere la Scuola di Formazione in un ginepraio di offerte molto variegate, e sia come potenziali clienti di un servizio di Coaching professionale.

E quindi, la prima cosa che il Coaching non è. Il Coaching non è terapia.

IL COACHING NON È TERAPIA

Chiaramente, diagnosi e prognosi sono atti esclusivi della professione medica. Perciò, dal suo campo d’intervento sono escluse tutte le patologie psicologiche e la cura di malesseri e patologie in genere.
Anzi, un Coach professionista, soprattutto in ambito LIFE, il Coaching sulle questioni personali, prima di tutto si occupa di valutare se il caso proposto dal suo potenziale cliente non sia un caso di competenza clinica, o di altro professionista (psicoterapeuta, psicologo o counselor), ed eventualmente si adopera per poter effettuare un corretto invio del cliente.

IL COACH NON CURA NESSUNO!  Attenzione, perché il Coach non cura nessuno!

 

IL COACHING NON È MOTIVAZIONE

Il coaching non è motivazione, né esaltazione. Sono molte le persone che confondono il Coach con il Motivatore.

Il Coaching non è fare corsi motivazionali in cui si balla, si urla o si cammina sui carboni ardenti. Non è salire su un palco e far battere le mani alle persone o intrattenerle con uno spettacolo.

Qui parliamo di divertimento!

Per carità, divertendosi si apprende di più. Il Coaching può essere anche divertente e può far divertire, ma non è il suo obiettivo primario.

Il Coach non è quello dei: “Se vuoi, puoi!”, “Vai e spacca tutto”, “Tutto è possibile”.

Tutta questa roba genera una MOTIVAZIONE ESTERNA che ha la caratteristica di essere forte inizialmente, e questo ci frega perché ci fa sentire tutti supereroi, ma poi nel tempo si esaurisce, e dobbiamo continuamente recarci a quella pompa di benzina, ovvero di motivazione, per essere motivati a fare qualcosa.

Tutto ciò ha reso questa disciplina così importante, quasi ridicola.

Il Coach si occupa invece di MOTIVAZIONE INTERNA che è uno degli aspetti di un percorso di Coaching. Quella motivazione intrinseca che il cliente (in gergo tecnico chiamato “coachee”) impara a generare dentro di sé, che magari richiede più tempo per consolidarsi ma è più duratura e, potenzialmente, non si esaurisce finché non hai realizzato pienamente il significato che aveva per te fare una certa cosa.

Accade spesso che anche le aziende ci chiamano e ci chiedono di motivare i propri collaboratori.

Ma il fatto è che nessuno può motivare nessuno, se non lo vuole, neanche il migliore dei coach. Su questo punto, in aula, agli studenti della nostra scuola di Coaching dico: “Dimenticate di far cambiare chi non vuole cambiare. È solo fiato, tempo e soldi sprecati!”

Molte volte, la vera esigenza aziendale è quella di una consulenza strategica o organizzativa, oppure di un progetto di Coaching ben più ampio della sola motivazione.

Davvero un imprenditore può pensare di risolvere tutti i problemi con un intervento motivazionale o un team building, un colpo e via?

IL COACH LAVORA ANCHE SULLA MOTIVAZIONE MA NON MOTIVA

Il Coach lavora anche sulla motivazione ma non motiva.

IL COACHING NON È CONSULENZA

Il Coaching non è consulenza. Questo te l’ho detto già prima. Il consulente è esperto di un settore, di una materia, come può essere il campo fiscale, da qui il consulente fiscale. Come può essere l’organizzazione aziendale, da qui il consulente organizzativo.

Questi consulenti sono pagati per fornire al cliente risposte e soluzioni, in veste di esperti.

Il coach è pagato per porre domande e aiutare il cliente a generare maggiori opzioni di scelta per trovare le migliori soluzioni. Quindi è il cliente stesso a trovare le risposte giuste per lui in quel momento.

E se il cliente queste risposte non le ha o non riesce a generarle?

O il coach è anche esperto della materia e quindi può fornire lui i suggerimenti utili, meglio in maniera indiretta, attraverso metafore, anafore e storie, oppure serve un consulente.

Ad esempio, se una persona viene da me perché vuole dimagrire, sicuramente il cambiamento insito nel processo di dimagrimento ha a che fare con i suoi modi di pensare, di percepirsi, le sue convinzioni, la sfera emotiva. Quindi, tutto ciò che ha a che fare con lo sviluppo delle potenzialità personali, l’autodeterminazione, la consapevolezza e la responsabilità personale (i veri contenuti del Coaching).

Ma se questa persona non sa cosa mangiare, come mangiare e come cucinare i cibi, dimagrirà? No, perché gli serve il nutrizionista! Ovvero il consulente nutrizionale.

Se questa persona non è minimamente attiva e non sa come fare attività fisica, quante volte, quali esercizi, ecc. Dimagrirà? No, perché gli serve il Personal Trainier! Ovvero il consulente per l’attività fisica.

Immagino che ora ti sia più chiara la differenza tra Coaching e consulenza.

IL COACH NON FORNISCE SOLUZIONI, MA PREVALENTEMENTE (non solo) FA DOMANDE

Il Coach non fornisce soluzioni, prevalentemente fa domande (ma non solo e questo te lo spiegherò nell’ultima parte del video).

IL COACHING NON È FORMAZIONE

Il Coaching non è neanche formazione!

La formazione è un processo che ha come obiettivo quello di portare una persona a raggiungere uno standard prestabilito di competenza, attraverso la pratica e l’istruzione.

E quindi, si tratta di trasmettere informazioni, abilità e conoscenze per sviluppare delle capacità.

Delle volte le aziende ci dicono che devono fare un corso e che gli serve un coach. Questo ci fa capire che non hanno molto chiara la differenza tra Coaching e Formazione.

Se devi fare un corso ti serve un formatore, non un coach.

Ben venga poi che il formatore abbia competenze di Coaching o sia anche un Coach, perché così potrà affiancare allo stile maggiormente direttivo per impartire informazioni, anche uno stile facilitante tipico del Coaching, ad esempio utilizzando domande per coinvolgere, stimolare i partecipanti ed estrarre dagli stessi conoscenze preesistenti e idee personali.

Un formatore si occupa di didattica e può esserci sia un rapporto uno a pochi e sia uno a molti.

Un Coach, invece, si occupa di performance in un rapporto uno a uno oppure di uno a pochi.

E se poi la didattica è funzionale alla prestazione, allora se ne occupa ma deve possedere competenze didattiche appunto, ovvero essere anche un formatore.

Non a caso, molti dei progetti che noi svolgiamo all’interno delle aziende hanno entrambi i contenuti, sia formativi che di coaching.

IL COACHING NON SI OCCUPA DI DIDATTICA MA DI PERFORMANCE

Il coaching non si occupa di didattica ma di performance.

IL COACHING NON RISOLVE TUTTO

Il Coaching non risolve tutto. Non è tutto rose e fiori, come avrai già intuito dalle cose che ti ho presentato finora. A volte si incontrano problemi dove la miglior scelta non è il Coaching. Si attraversano territori difficili, ci si trova davanti a battute d’arresto e trappole di vario genere.

Ad esempio, nell’ambito di un progetto di Coaching aziendale, facendo Executive Coaching con un imprenditore, che voleva portare la sua azienda da una dimensione artigianale ad una industriale, è emerso che, in quel momento, lui aveva maggiormente bisogno di un consulente in grado di stilare un piano industriale ed un business plan per i successivi cinque anni.

Ho chiarito subito che questa non era una mia competenza specifica. Questo è stato molto apprezzato. E dopo aver fatto con il consulente quanto emerso nelle nostre sessioni, mi ha richiamato per riprendere il Coaching che tutt’ora svolgo nella sua impresa.

A volte, poi, i due compagni di viaggio, Coach e Cliente, sembrano non essere in sintonia o non andare d’accordo.

E qui, voglio riportarti ciò che diceva un grande Coach, Bill Campbell, che ha fatto Coaching a grandi leader della Silicon Valley ed aziende come Apple e Google, tra le altre.

Lui affermava che ci sono persone “uncoachable”, cioè che difficilmente possono trarre vantaggio dal fare Coaching. Infatti, diceva di fare Coaching solo a chi è Coachable, ovvero a chi vuole farlo e, soprattutto, ha caratteristiche come l’onestà, l’umiltà, la disponibilità a perseverare e una costante apertura ad imparare.

Il Coaching sembra facile e in una certa misura lo è. Ma non è sempre facile farlo bene.

È bene diffidare di chi propone il Coaching come una soluzione per ogni problema. O di chi vuol far passare risultati incredibili, ottenuti in pochissimo tempo.

IL COACHING NON RISOLVE TUTTO, MA PUÒ AIUTARE MIGLIORARE

Il Coaching quindi non risolve tutto, ma può aiutare a migliorare.

IL COACHING NON È UNIFORMATO

Il Coaching non è uniformato. Non esiste un solo tipo di Coaching ma vari modelli, vari metodi e varie scuole di Coaching.

Il Coaching non è una metodologia unica e codificata a livello mondiale, ma ci sono diverse organizzazioni di categoria che hanno ratificato una specifica definizione del Coaching, delle sue competenze e fornito un Codice Etico ai Coach Professionisti.

Attualmente non sono neanche molti gli studi scientifici sul Coaching. Negli ultimi anni vengono fatte più ricerche ma non è tutto validato scientificamente.

Come tante altre discipline umane, ci sono molti e diversi approcci.

Puoi trovare il Coaching Umanistico, il Coaching Strategico, il Coaching con le Neuroscienze, il Coaching con la PNL.

IL COACHING NON È UNIFORMATO MA HA DIVERSI APPROCCI

L’ideale è avere una panoramica dei diversi approcci per poter adattare il migliore approccio, appunto, per quel determinato cliente, in quel momento e per il suo obiettivo.

IL COACH NON È UN SUPEREROE

E infine, il coach non è un super eroe. Non è qualcuno a cui va tutto bene e che risolve tutto.

Molte volte incontro idee, per così dire, un po’ distorte della professione. Alcuni coach creano un’immagine di sé, tale, da far sembrare questa figura professionale quasi “mitologica”: va sempre tutto bene, qualsiasi cosa si può sempre realizzare (e ovviamente se l’ho fatto io, possono farlo tutti… e se l’ho fatto in un certo modo, questo va bene per tutti… Davvero?).

Cos’altro contribuisce a creare questa figura quasi “mitologica”?

Mai un problema, tutto facile, lavoro da un’isola, possibilmente un paradiso fiscale, solo 2 ore al giorno.

In realtà, anche il coach può vivere delle difficoltà, può avere alti e bassi, ha momenti in cui non è al meglio di sé. È più si impara ad accettare questi momenti, più si impara velocemente a superarli. Ad esempio, anche un coach si può arrabbiare… anche perché la rabbia la viviamo tutti, come tutti viviamo le diverse emozioni.

Magari, grazie alle sue capacità, un coach fa durare poco questi momenti. Ma anche il coach è un essere umano. Non chiarirlo, rischia di far passare dei concetti fuorvianti.

Io e gli altri coach della nostra scuola The Coaching Way, non siamo “guru” né motivatori, né supereroi, siamo Coach Professionisti e Formatori!

 

IL COACH NON È UN SUPEREROE MA UN PROFESSIONISTA DELLA PERFORMANCE

Infatti, il Coach non è un superuomo o una wonder woman, ma semplicemente un professionista che ti supporta nel realizzare i tuoi obiettivi e sviluppare le tue performance.
Bene, per vedere insieme anche cos’è davvero il coaching, ti do appuntamento alla seconda parte di questo video.

 

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